La Campania è la seconda regione in Italia per numero di ragazzi che hanno lasciato precocemente la scuola (18,1% contro il tasso nazionale del 13,8%) e ha una percentuale del 27,5% di minori in povertà relativa (contro il 22,3% della media nazionale). Tra i bambini e i ragazzi che vivono in condizioni di disagio è ancora elevato il rischio di dispersione: le scuole secondarie di secondo grado in Campania sono colpite da un tasso di abbandono del 5,06%, più basso solo di quello della Sardegna su un dato nazionale del 4,3% e per l’1,03% nelle scuole secondarie di primo grado, il secondo più alto dopo la Sicilia su un dato nazionale dello 0,83%. (Fonte: Atlante dell’infanzia a rischio, Save The Children).
Non è facile definire con certezze di che cosa sia conseguenza il fenomeno della dispersione scolastica, anche perché́ spesso si tratta di numerosi fattori non necessariamente connessi ma che finiscono per incidere sull’esperienza formativa dei ragazzi in età di obbligo scolastico, ma è impossibile negare che esso sia causa di un complessivo deperimento del capitale umano tale da incidere in maniera profondamente negativa sul futuro del Paese.
L’esperienza scolastica all’interno dei percorsi di istruzione formale, infatti, se viene vissuta da bambini e ragazzi come frustrante, non sufficientemente significativa, se non addirittura fonte di penosi vissuti di inadeguatezza e di marginalità, finisce per inficiare le prospettive stesse di futuro di questi ragazzi. Essi tendono quindi a guardare con diffidenza verso le istituzioni, a non avere una significativa vita di relazione, a restringere sempre di più i propri orizzonti, limitando, di fatto, la possibilità di stessa di avere un accesso al mercato del lavoro se non in maniera altrettanto marginale e precaria.
Ovviamente tali vissuti negativi sono spesso connessi con la provenienza da territori in maggiore ritardo di sviluppo, così come all’appartenenza a nuclei familiari multiproblematici o a contesti sociali particolarmente deprivati. Tuttavia, un efficace intervento di contrasto a tale fenomeno non può limitarsi ad agire nel momento in cui la situazione di insuccesso è ormai conclamata, ma deve identificare e riconoscere tutti quei “sintomi” che in genere precedono le situazioni di insuccesso e abbandono: irregolarità nella frequenza, scarsa partecipazione alla vita scolastica, esiti non sufficienti. Tali sintomi celano spesso un disagio sociale di matrice più ampia del solo al contesto scolastico, spesso connesso anche ai contesti sociali, economici e familiari in maniera tale da determinare concreti rischi di emarginazione e di devianza.
Per combattere questo fenomeno, la nostra Cooperativa ha partecipato e vinto il bando del Comune di Napoli che, nelle “Linee di Indirizzo per il Contrasto della Dispersione e del Disagio Scolastico”, individua come priorità di intervento la costruzione di “presidi ad alta densità educativa, dove il tempo scuola e le relazioni che in esso si attuano, diventano parte integrante dei tempi e delle relazioni di comunità”.
L’Uomo e il Legno, con la sua squadra composta da operatori sociali, educatori e psicologici, agirà sui territori della VII e VIII Municipalità come capofila di una rete composta da:
- Associazione Culturale Giovanile “Boom Bap”
- Associazione “La Sorgente”
- Parrocchia San Francesco Caracciolo
- Cooperativa Sociale “ELLEBI“
- Associazione “A Voce Alta”
- Associazione “DAFNE”
- Cooperativa Sociale “A Occhi Aperti”
In breve, le linee di attività del progetto proposto dalla nostra rete riguardano:
1)Attività dedicate agli alunni
a) Laboratori di ri-motivazione
Si tratta di attività destinate a motivare allo studio mediante la valorizzazione dei talenti individuali, il rafforzamento dell’autostima e della capacità di resilienza.
b) Sostegno allo studio
Questa seconda tipologia di attività è invece dedicata direttamente a sostenere il percorso scolastico degli alunni in maggiore difficoltà sempre attraverso un vero e proprio supporto allo studio.
c) Programmi individualizzati
Mei casi di alunni in particolari condizioni di fragilità, oltre che per il rendimento scolastico, anche per la situazione familiare, è prevista la realizzazione di programmi individualizzati di sostegno al percorso di studi.
2)Attività rivolte ai docenti
a) Incontri periodici
Si tratta di spazi di incontro e confronto sui temi della dispersione scolastica e sulle possibili azioni da mettere in campo, nei quali è possibile prevedere, sulla base della programmazione delle attività, prevedere la partecipazione anche di genitori ed alunni.
b) Formazione e ascolto
Si prevede la realizzazione di interventi formativi mirati a rafforzare la motivazione dei docenti, troppo spesso lasciati soli di fronte a problematiche che non sono attrezzati ad affrontare.
3)Attività rivolte ai genitori
a) Percorsi di consapevolezza del ruolo genitoriale
Verranno organizzati gruppi di genitori condotti da uno psicologo o uno psicoterapeuta, da intendersi come gruppi di supporto, il cui compito è di accompagnare per un certo periodo i genitori nella loro difficile funzione.