Agricoltura sociale nel Carcere di Secondigliano: il nostro 2017

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Il progetto “campoAperto”

La cooperativa sociale l’Uomo e il Legno, da oltre vent’anni impegnata nel reinserimento sociale di persone svantaggiate attraverso il lavoro, agisce in particolar modo sul territorio dei quartieri a nord di Napoli: una zona complessa, nota per le numerose forme di disagio e marginalità sociale che la caratterizzano. Simbolo in negativo di quest’area è il carcere di Secondigliano: in questo contesto si inserisce “campoAperto: lavoro e agricoltura biologica nel carcere di Secondigliano”, una vera e propria impresa sociale per la produzione agricola di eccellenza che sfrutta gli spazi inutilizzati del penitenziario e dati in comodato d’uso dal Ministero di Grazia e Giustizia. Si tratta di circa 2 ettari e 2 serre coltivati da 5 detenuti assunti a tempo indeterminato grazie all’investimento messo in campo dalla Cooperativa stessa. La nostra impresa, in possesso della documentazione SIAN, immette sul mercato prodotti completamente naturali e a km0, utilizzando semenze biologiche certificate e semenze di prodotti tipici DOP offerti dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania.

Risultati del 2017

Fig. 1 Estensione e tipologia di prodotti coltivati

Come si può evincere dal grafico (Fig. 1), nel 2016 campoAperto ha coltivato più della metà dei terreni messi a disposizione dal penitenziario: l’obiettivo prefissato nel 2017, ossia quello di riuscire a mettere a coltivazione il terreno restante, insieme con l’installazione di due nuove serre adibite alla produzione di fragole e frutti di bosco, è stato raggiunto con successo. Osservando i grafici successivi (Fig.2-3), relativi alla produzione del 2017, si deduce subito quanto sia aumentata la diversificazione dei prodotti grazie allo sfruttamento di nuove aree di terreno recuperate.

Fig.2 Produzione 2017 – Classificazione in kg

 

Fig. 3 Produzione 2017 – Classificazione in Pezzi

 

Una menzione particolare merita la nuova produzione di olive Bio: un esperimento maturato negli ultimi mesi dell’anno, con un esito di circa 700 kg di raccolto che campoAperto ha deciso di trasformare in olio. Il risultato, grazie alla collaborazione del “Frantoio del Sole” di Pignataro Maggiore (Caserta) che utilizza unicamente procedimenti meccanici ed estratto a freddo ad una temperatura inferiore a 27° gradi, è stato un ottimo olio Extravergine di oliva con un’acidità che si aggira tra lo 0 e il 3%.

Per quanto riguarda invece le due serre, con il sostegno della Cooperativa “Sole” che ha messo a nostra disposizione il suo know-how tecnico e agrario, è stata resa possibile un’installazione puntuale e precisa.  Grazie all’accesso ai fondi dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese, che nel 2017 ha reputato il nostro progetto meritevole di ricevere un finanziamento, la Cooperativa ha potuto installare anche delle coperture per continuare la produzione in serra nei mesi invernali, oltre all’acquisto di diverse piante e semi Bio e a corsi di formazione aggiuntivi dedicati ai detenuti assunti, che hanno così potuto ampliare le loro conoscenze del settore agricolo.

 

A conclusione di un anno positivo, l’Uomo e il Legno ha deciso di investire parte dei guadagni creando una linea natalizia chiamata “Un Pacco Dal Carcere”: l’idea, sviluppata dai detenuti stessi, è nata dal fatto che in ogni casa circondariale italiana è affissa una lista, denominata “modello 176 bis”, di tutti gli oggetti che possono essere contenuti nei pacchi destinati a persone detenute in quell’istituto. Parenti o amici hanno quindi la possibilità di portare o spedire cibo, vestiti e beni di prima necessità per rendere più “tollerabile” la detenzione: è il cosiddetto pacco per i detenuti, una consuetudine che quest’anno abbiamo deciso di invertire, creando appunto “Un Pacco Dal Carcere”, un pacco-dono natalizio di prodotti agroalimentari, disponibile in tre versioni a seconda del prodotto di punta scelto dal cliente.

L’iniziativa è stata accolta in maniera egregia da associazioni e cooperative che si dedicano ai detenuti, mentre da parte dei potenziali clienti la ricezione è stata mediamente abbastanza “tiepida”. L’analisi incrociata delle vendite e delle visite alla pagina dedicata al Pacco sul nostro sito ha evidenziato un “blocco” delle persone che, seppur interessate al progetto, hanno probabilmente ritenuto troppo onerosa la spesa per un prodotto proveniente da un luogo come un carcere: leggendo diversi commenti sui social e sul sito, infatti, si può notare la difficoltà, in un periodo storico dove il livello di occupazione presenta tendenze negative, ad accettare che i detenuti possano essere in qualche modo retribuiti per il lavoro che hanno svolto.

In conclusione, il tema dei detenuti e delle loro condizioni sembra essere recepito ancora come superfluo, rendendo difficile la ricezione di un messaggio in fin dei conti semplice: secondo i dati del XIII Rapporto sulle condizioni di detenzione, a cura dell’Osservatorio dell’associazione Antigone, la recidiva si abbassa drasticamente nei casi in cui detenuti hanno avuto un impiego durante il periodo di detenzione. Progetti come campoAperto, dunque, hanno tutte le potenzialità per migliorare sia la vita dei detenuti sia il tessuto sociale.

Obiettivi per il 2018

Dopo aver consolidato la produzione, sia per quanto riguarda i terreni che le serre, la Cooperativa ha intenzione di ampliare le attività concentrandosi su tre obiettivi ritenuti fondamentali:

  • ufficializzare e migliorare la produzione delle olive Bio e di conseguenza anche la quantità di olio extravergine, che diventerà uno dei prodotti di punta della nostra azienda agricola;
  • restaurare e coprire altre due serre presenti nei tenimenti del Carcere e focalizzare la produzione in serra su due prodotti in particolare, ossia fragole e frutti di bosco;
  • infine, la Cooperativa ha in progetto di creare un laboratorio di trasformazione alimentare esterno alla struttura, ubicandolo tuttavia sempre nel territorio di Secondigliano: l’obiettivo è quello di assumere almeno 2 detenuti con permesso di uscita per formarli e sfruttare così le eccedenze fresche previste nella produzione creando delle conserve a marchio campoAperto.
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