40 anni dalla morte di Antonio Esposito Ferraioli

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Sono passati 40 anni dall’omicidio di Antonio Esposito Ferraioli, vittima innocente della camorra: erano le due di notte del 30 agosto 1978 quando “Tonino”, giovane cuoco e sindacalista che lavorava alla mensa dello stabilimento paganese della FATME, viene raggiunto alla schiena da due colpi di lupara.

L’unica “colpa” di Tonino era stata quella di accorgersi e di denunciare una truffa messa in atto dalla camorra e da alcuni amministratori comunali: la fornitura di carni arrivata nella sua cucina infatti era marcia, avariata, e non era la prima volta che accadeva. Tonino decise così di fermare l’imbroglio perpetuato ai danni dei lavoratori e della cittadinanza, diventando così immediatamente un bersaglio della malavita.

La Masseria Antonio Esposito Ferraioli nasce in un bene confiscato alla camorra ad Afragola proprio in onore di Tonino. Il bene è stato recentemente restituito alla collettività e viene gestito da una rete di organizzazioni, associazioni, scuole e cooperative del territorio, tra cui noi dell’Uomo e il Legno.  All’interno della masseria, idonea alla coltivazione ortiva, sono stati realizzati degli “Orti Urbani”: l’assegnazione è stata un successo e infatti gli assegnatari sono più di cento, di cui molti cittadini, ma anche associazioni e scuole.

L’anniversario è stata l’occasione per ricordare Tonino grazie alle parole del fratello Mario, che ha portato la testimonianza dell’accaduto di fronte a centinaia di persone, tra cui il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, intervenuto a sostegno del progetto. L’evento si è concluso con l’inaugurazione della targa creata dai ragazzi dei campi di Libera, che questa estate sono stati svolti proprio alla Masseria.

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